Guarigione da un DOC Omosessuale – Caso clinico Marks
Guarigione da un DOC Omosessuale, caso clinico risolto in 8 sedute, dopo trattamento EMDR e Terapia della Coerenza. Sedute svolte in modalità on line.
L’articolo riporta step by step la modalità terapeutica adottata, con la relativa spiegazione. La guarigione dal Doc omosessuale, ottenuta in modo specifico con la Terapia della Coerenza di Bruce Ecker, ha permesso di ottenere questi risultati in modo rapido ed efficace ( 8 sedute).
Il follow up telefonico a tre mesi ha confermato la remissione dei sintomi Doc e il mantenimento dei risultati.
Caso clinico
Marks, giovane di 27 anni giunge in terapia dopo aver letto alcuni articoli sull’ argomento Doc omosessuale pubblicati sul mio blog.
Giovane single, di professione geometra, ha una sorella più grande. I Genitori sono separati da quando lui aveva 10 anni. Il padre è un libero professionista, mentre la madre è casalinga.
Problematica
Riferisce di soffrire da circa 4 mesi di DOC omosessuale con pensieri intrusivi, ossessioni, immagini sessuali di natura omosessuale, notevole stato d’ansia, agitazione e preoccupazione.
Dietro mia richiesta di riferire eventi traumatici, rivela che tempo addietro, ad una festa, dopo lauto uso di alcool, aveva accettato sesso orale (fellatio) da un ragazzo omosessuale.
La fellatio è una pratica di sesso orale rivolta al pene, che consiste nella sua stimolazione tramite la bocca, eseguita per portare all’’ eiaculazione (Wikipedia)
In seguito a tale episodio, di cui ha provato grande vergogna, ha cominciato a percepire calo di erezione, riduzione della libido e paura di essere omosessuale.
Tutto questo è successo 4 mesi prima, ma negli ultimi tempi, il problema si è notevolmente aggravato.
Il giovane è apparso decisamente in stato di stress.
Riferisce che le immagini ossessive e intrusive di questo episodio avevano cominciato a sconvolgere la sua vita di esuberante ragazzo eterosessuale fin dal primo momento.
Prima di questo episodio era un giovane, allegro, solare, portato ad aiutare gli altri. Svolgeva la sua professione, la stessa del padre, con spirito competitivo e perfezionista.
Ora il suo carattere è cambiato: chiuso, ombroso, con vergogna e rabbia verso quello che è successo.
Ha avuto la sensazione di aver ricevuto ‘un pugno alla sua virilità’. Ora perfino sentire la parola ‘Gay’ è causa di ansia. Ha paura di essere omosessuale e negli ultimi tempi ha notato impotenza e defaillance sessuale.
La sua paura è anche quella di perdere il controllo e andare a baciare un uomo, contro la sua volontà.
Storia personale
Marks fin da piccolo ha dovuto sopperire alla mancanza fisica ed economica della figura paterna. Ha dovuto fare tutto da solo, anche pensare a sostenere sua madre.
Il padre, persona fredda e non amorevole, l’ha sempre criticato, confrontato con i suoi coetanei e valutato negativamente.
Durante l’ adolescenza, per difendere sua madre che reclamava l’ assegno di mantenimento, una volta è venuto alle mani con suo padre.
Fin dalla adolescenza la regola interiorizzata di Marks era: ‘Devo essere superiore a lui. Gli farò vedere di cosa sono capace!’
Infatti la competizione professionale era nettamente favorevole a Marks.
Terapia
Di comune accordo, e dopo aver illustrato la modalità terapeutica E.M.D.R. , si decide di trattare l’ episodio traumatico della festa culminata dal sesso orale omosessuale.
L’EMDR è un metodo clinico efficace e diffuso in psicoterapia. E’ applicato nel trattamento di traumi e nel disturbo post-traumatico da stress(PTSD)
Trattamento
–Posto sicuro: Stanza del relax di casa sua.
–Evento: Fellatio
–Immagine traumatica: durante la fellatio
Terapeuta: ‘Quali parole accompagnano l’ immagine ed esprimono una cognizione negativa su di te, ora?’
-Paziente:’Sono inadeguato’
Ricerca di un convincimento positivo per il paziente (Cognizione positiva)
Terapeuta:’Pensando all’ immagine, che cosa ti piacerebbe pensare di te, ora?’
-Paziente:’Posso scegliere di liberarmene’
Scala di valutazione di credibilità della convinzione positiva del paziente (VOC).
Terapeuta: Su una scala da 1 a 7, quanto credi vere alle tue parole’ Posso scegliere di liberarmene’, dove 1 è falso, che non ci credi, e 7 che ci credi realmente?
-Paziente: ‘4’
VOC = 4, è una credenza bassa.
Terapeuta: Pensando all’ episodio traumatico e alla tua cognizione negativa ( Sono inadeguato), quali emozioni provi ora?
-Paziente: Rabbia, Collera.
Scala del Disagio (SUD)
Terapeuta: Guarda questa scala: da 0 a 10, dove 0 è nessun disagio e 10 è il più alto grado possibile, qual’è il tuo livello di disagio?
-Paziente: 8
Terapeuta: Dove senti questo 8 sul corpo?
-Paziente: Al petto, alla gola.
Terapeuta: Ora porta la tua attenzione a quel ricordo, all’ immagine che ti crea più stress. Pensa alla cognizione negativa ‘Sono inadeguato’. Senti le emozioni della rabbia e la collera e cerca di percepire le sensazioni che senti alla gola e al petto.
Mentre pensi a tutte queste cose, tu fai i movimenti di apertura e chiusura del palmo delle mani per stringere alternativamente le palline da tennis. Ok?
[Nota. Normalmente quando si è in presenza, in Studio, l’ EMDR fa la doppia stimolazione cerebrale con i movimenti degli occhi, destro-sinistra, a mò di navi che incrociano, oppure con un suono all’ orecchio destro-orecchio sinistro, oppure con ticchettamenti sul dorso della mano destra e mano sinistra del paziente.
Quando si lavora online si può lavorare aprendo e chiudendo il palmo delle mani stringendo alternativamente due palline da tennis ].
Dopo un certo numero di movimenti (n. 8-16-24-36-48…) si chiede il grado di disagio e se è cambiato qualcosa (immagine, cognizione negativa, emozioni, sensazione corporea.
-Paziente: Sento meno disagio.
Terapeuta: Quanto?
-Paziente: 6
Si continua con i ticchettamenti.
Terapeuta: Disagio?
–Paziente : 5
Terapeuta: E’ cambiato qualcosa? Cognizione negativa? Emozione?
-Paziente: la convinzione ora è’ io sono debole’, l’ emozione: Rabbia.
Si continua. Il disagio continua a diminuire a desensibilizzarsi : (SUD) 4….3…. 2…1
Il paziente riferisce sempre meno disagio
Terapeuta: Cognizione positiva ? Su scala VOC?
-Paziente: ‘ Posso essere me stesso (sbagliare).- Io posso fare delle scelte VOC= 7
Fine della seduta
Nella seduta successiva si è fatta la verifica EMDR
Immagine: Fellatio
Cognizione negativa: ‘ Avrei dovuto fare qualcosa’.
Cognizione positiva: ‘Io mi merito di essere felice’:.
Questa cambia dopo i ticchettamenti e diventa: ‘Io sono una brava persona ( affettuosa) ‘
con auto-credibilità (VOC) = 7
L’emozione è sempre la rabbia.
Il grado disagio (SUD) man mano che si procede con i ticchettamenti va a scendere sempre di più: SUD= 4… SUD= 2
Scomparsa della sensazione corporea al petto e alla gola
Immagine= fastidio
SUD= 1….SUD= 0
Terza seduta con EMDR
Si lavora con l’ ansia da prestazione, il disagio a parlare con le ragazze, ansia a stare con altri ragazzi negli spogliatoi dopo la partita.
Immagine: Pene moscio
Cognizione negativa: Io sono impotente.
Cognizione positiva: Io sono forte.
Grado di auto-credibilità della cognizione positiva (VOC)=4
Emozioni: Paura, Ansia
Disagio (SUD)= 5
Sensazione corporea: fastidio alla gola
Si procede con i movimenti apertura-chiusura del palmo delle mani.
Il paziente pensa all’immagine, la cognizione negativa, l’ emozione e la sensazione corporea.
Il disagio va man mano diminuendo: SUD= 4…. SUD=3
La cognizione positiva diventa: ’Io sono una persona che vale’
Disagio (SUD)=2 … SUD=1
Scomparsa della sensazione fastidiosa alla gola
SUD= 0,5
Marks ha desensibilizzato e rielaborato l’ evento della festa e della fellatio, ma
avverte ancora la sintomatologia ossessiva relativa alla paura di essere Gay e ciò che rappresenta per lui.
Si decide di fare il trattamento del DOC con la terapia della coerenza.
La Terapia della Coerenza, di Bruce Ecker, non contrasta i sintomi. Essi non vanno contrastati, combattuti o temuti.
I sintomi sono necessari al sistema DOC. Sono una difesa, delle avvertenze e un avviso di una catastrofe che potrebbe capitare ‘se…?’.
Contrariamente a quanto si pensa, un sintomo non è un atto di accusa ( TU SEI QUESTO!), ma un avvertimento che dentro di noi c’è uno schema, un conflitto, un inconveniente, un evento passato che ha creato un apprendimento che genera paura (condizionamento classico).
Scopo della terapia è prendere consapevolezza dell’accadimento del passato, della paura condizionata che a sua volta genera la paura delle conseguenze.
Queste conseguenze generano difese e sintomi come un disturbo d’ansia, attacchi panico, disturbo ossessivo compulsivo e tanti altri.
Nel disturbo ossessivo i sintomi sono la paura delle conseguenze, perché in passato c’è stato un apprendimento educativo associato a punizioni, abusi, crudeltà, abbandoni, incurie, ricatti, sfottò e prepotenze.
Queste situazioni di grande impatto emotivo hanno causato condizionamenti responsabili di tante paure.
La modalità operativa di questa terapia è la ricerca, la scoperta e la consapevolezza dello schema emotivo iniziale (Posizione Pro-Sintomo), partendo dalle emozioni, sensazioni e percezioni del sintomo, quindi in modalità esperenziale.
Altra considerazione importante, il linguaggio, o la parola, gestito dall’ emisfero sinistro del cervello non è molto efficace in terapia, perché anatomicamente l’ emisfero sinistro non è ben connesso con il cervello emotivo (amigdala). Le informazioni emotive cerebrali memorizzate sono raggiungibili con le emozioni, sensazioni o altre componenti dell’ emisfero destro.
Quarta seduta
Tecnica dell’ eliminazione del sintomo
Marks viene invitato a ricordare ad occhi chiusi l’ accaduto (la fellatio) e a riprovare le stesse sensazioni ed emozioni. Il terapeuta lo invita a sperimentare, a mettere da parte il sintomo.
Senza sintomo ossessivo, Marks riferisce paura di essere un gay.
Marks riferisce paura e auto-disprezzo: “ …è come se non mi meritassi considerazione… se parlo con qualche donna, ora, provo vergogna… Sento come un blocco a livello mentale… il blocco è quella cosa, quel ricordo…”
Altra tecnica in caso di blocco della tecnica precedente: Frasi da completare.
Terapeuta: “ Marks, sempre in questa tua concentrazione, ti assegno delle frasi che tu devi completare. ‘Questo evento mi procura….?’ …
–Marks: “disagio, rabbia e vergogna. … Mi fa rinchiudere sempre più in me stesso…”
Terapeuta: ‘ Ancora… completa la frase. Questo evento mi procura….?’
-Marks: ”…rabbia…perchè non dovevo assolutamente fare quello schifo … ora…evito anche di masturbarmi, evito anche di uscire o di andare a giocare a calcetto, perché questo fatto è come se mi avesse provocato una fobia, una vergogna… è come se avessi avuto un colpo alla mia mascolinità…”
Terapeuta:” Ehm… e quindi?”
–Marks: “…questo colpo alla mia mascolinità ha provocato tutto questo, perché mi fa pensare che a livello sociale ho fatto una cosa immorale…”
Terapeuta: “ …?”
-Marks: “ è come è come se gli altri possono accorgersi di quello che ho fatto e giudicarmi inferiore…la mia mente è come se mi condannasse ”
Terapeuta: “ e allora?”
-Marks: “Allora devo stare solo… Sento come un blocco sul petto, un blocco fisiologico perché è come se non riuscissi a superare questa cosa. Ora è come se non riuscissi a superare questa cosa… E’ come se non mi sentissi all’ altezza di guardare e corteggiare le donne…
Terapeuta: “ Perchè?”
-Marks: “…perché devo espiare una condanna per quello che ho fatto. Mi sento fuori luogo, perché provo vergogna, mi sento immorale. E’ come se cerco perdono, perché quello che ho fatto… non mi fa meritare più …”
Terapeuta: “ Quindi?…”
-Marks: “ Quindi ho paura che … non mi piacciono più le donne e quindi essere un omosessuale! “
Questa è la paura che ha bisogno del sintomo. Ma non ancora abbiamo scoperto il perché di questo condizionamento, ovvero l’ associazione omosessualità -paura.
La ricerca di tale apprendimento ( Condizionamento Classico) spiegherebbe la funzione del sintomo ossessivo e la paura delle conseguenze, ossia tutto l’ apparato del disturbo ossessivo di Marks.
Questa seduta giunge alla fine, ma per evitare che tale presa di coscienza venga persa, si dà una consegna al paziente. Si scrive una asserzione su un foglietto. Egli dovrà leggerla almeno due volte al giorno, e contemporaneamente pensare ad un ricordo di una vicenda positiva, esattamente opposta alla paura (Evento di Giustapposizione).
Ecco la citazione consegnata a Marks:
“ Odio dirlo ma quell’ azione di fellatio che ho accettato di ricevere, da una semplice curiosità mi ha creato una catastrofe per me inaccettabile. Mi ha fatto credere che mi piacesse e quindi essere omosessuale. La mia esuberanza e sicurezza mi ha fatto sperimentare, ma mi ha suscitato una grande paura, che non mi piacessero più le donne”.
Quinta seduta
Marks riferisce di stare meglio, ma la paura c’è sempre.
Dentro di sé sente come una voce che gli dice: “ Tu non meriti le donne, devi guardare gli uomini”.
Quando parla con qualche ragazza il suo sguardo è basso e sente vergogna.
“…Io ho fatto quella cosa, non mi merito più una donna. Non sono degno”.
Marks ha ancora immagini ossessive intrusive a contenuto omosessuale.
Ha paura perfino di fare il suo solito riposino pomeridiano, perché ha un risveglio angosciato che gli rovina il pomeriggio e la serata.
Nota degradamento della libido e paura di trovarsi eccitato alla vista di un uomo.
Condizionamento: La paura è associata a pensieri e immagini di fare sesso con un uomo. Associazione: immagini omosessuali – ansia-paura.
Tale associazione mantiene ed alimenta il DOC.
Si continua con la ricerca. Marks continua a preoccuparsi per il futuro e le conseguenze catastrofiche per la sua vita sociale.
Marks: “ …la mia morale, la mia dignità… e chi mi guarda più? I miei amici riderebbero di me…Non verrei più accettato. Sarei un diverso. La mia vita cambierebbe dalla A alla Z. Sarebbe uno scandalo. Sarei un fallimento. Questo confermerebbe la scarsa considerazione che mio padre ha di me…Una checca…”.
Ora bisogna spostare il focus e andare ad eventi del passato.
Terapeuta: “Che mi dici se prendiamo altri episodi analoghi successi in passato?”
Gli viene in mente un ricordo del passato di un rimprovero ricevuto dal padre:
Padre: “Mi fa schifo queste cose !!! ” , riferita a certi giochi preferiti dal figlio.
Terapeuta: “ Torna dentro quel ricordo…Cosa provavi?”
Marks: “ Rabbia…rabbia e imbarazzo perché me lo diceva davanti alla matrigna e al mio fratellastro di cui spesso mi confrontava e mi sfotteva …Non poteva riprendermi quando stavamo soli? Non gli interessava nulla di me, anzi mi ripeteva che ero un rammollito, un froscio…”
Quando diceva questo l’ avrei preso a pugni… se ne fregava di me. Mi sgridava …davanti ai suoi clienti e non aveva rispetto per suo figlio. Per questo provo odio e rancore, perché mi ha escluso, fatto sentire inferiore e insicuro. …Da allora ho pensato che dovrò essere superiore a lui per dimostrargli… UN UOMO.
Per questo a scuola andavo sempre bene e al lavoro ho avuto sempre più clienti di mio padre!”
Terapeuta: “ Dovevi dimostrargli di essere un UOMO? Invece il tuo Doc ha paura che sei un diverso?”
-Marks: “ Un diverso, un effeminato, una checca, …Invece io VOLEVO e DOVEVO DIMOSTRARGLI che non ero come pensava lui, ma dimostrare di essere qualcuno!”
Terapeuta: “ Allora il tuo Doc era un messaggio: Attento, se sei senza valore ecco quello che ti può succedere!!!”
-Marks: “Dovevo essere sempre al Top per farmi accettare da lui…rabbia e tristezza…una competizione interna… ..la mia ossessione era che dovevo essere meglio e superiore a lui”
Questa è la Posizione Pro Sintomo che ha bisogno del Sintomo ossessivo.
Il sintomo era come un segnale d’ allarme: “ Attento, tu non puoi essere così, altrimenti ha ragione tuo padre che non vali niente!”
L’ avvenimento ‘fellatio’ gli ha confermato quello che era la ‘catastrofe’, ovvero la sua paura inconscia, ossia una checca.
Gli eventi di giustapposizione che hanno cancellato la paura sono state le innumerevoli vicende amorose avute in passato con diverse ragazze.
Considerazioni
Il sintomo ha la funzione di avvertenza di pericolo e quindi difesa. Tutto il disturbo ossessivo altro non è che la paura delle conseguenze ‘ e se…?’, e la esibizione della catastrofe.
Come si è potuto osservare il terapeuta non giudica, non si intromette, non critica, non controbatte, non replica. La terapia della Coerenza non è contrattiva, non cerca di far cambiare idea al paziente o di rassicurarlo, ma ricerca l’ apprendimento che genera la paura. Si va verso la consapevolezza dello schema emoivo profondo del paziente e poi attraverso un processo di giustapposizione si va a cancellare e rimuovere l’ apprendimento che genera il DOC.
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